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Blue Zone?

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La Storia.

Negli anni ’90 alcuni studiosi rilevarono in alcune aree della Sardegna Centro-Orientale una presenza insolitamente alta di centenari. Inoltre, questa longevità riguardava indistintamente gli uomini e le donne. Prese il via allora un’indagine approfondita: i ricercatori marcarono su una cartina con un pennarello blu i Comuni con un’alta concentrazione di centenari: da qui l’espressione “Zona Blu”. Fu poi il giornalista del National Geographic Dan Buettner a dare rilievo internazionale a questo concetto e successivamente furono individuate altre Zone Blu nel mondo: Ikaria in Grecia, Loma Linda in California, Okinawa in Giappone, e Nicoya in Colombia.

Anche Orosei fa parte della Blue Zone?

Le aree studiate sono quelle delle limitrofe Ogliastra e della Barbagia, sempre nella provincia di Nuoro e proprio sotto e alle spalle del Golfo di Orosei. Con questi territori il nostro paese condivide gran parte di un patrimonio culturale antichissimo che costituisce la base della proverbiale longevità. Anche Orosei vanta un’alta percentuale di centenari e nonagenari. Qui si vive a lungo…e si vive bene!

Elisir di lunga vita?

C’è un singolare augurio che i sardi amano scambiarsi in occasione dei compleanni:

A chent’annos! (Che tu possa vivere fino) A cent’anni!

Oltre al misterioso ma efficace potere creativo della parola e ai fattori genetici, è comprovato che contribuiscono ad una vita lunga e felice:

  • Un’alimentazione sana.

La Sardegna ha una tradizione culinaria secolare, un regime alimentare basato sul consumo di cibi freschi, verdura e frutta di stagione, senza additivi e conservanti, poche proteine animali. Si mangia principalmente pane carasau e pasta fresca, erbe spontanee, legumi, formaggio pecorino e caprino. Il tutto condito con abbondante olio d’oliva e accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso (il famoso Cannonau) bevuto rigorosamente in compagnia.

  • Il supporto sociale: qui gli anziani vengono celebrati e la famiglia è al primo posto.

Assieme ad una buona alimentazione, di grande importanza risulta essere una vita socialmente attiva anche in tarda età e l’inclusione all’interno della comunità. In Sardegna i legami e i valori familiari sono ancora molto forti e ogni membro della famiglia è importante. I “nonni” sono tenuti in alta considerazione: a Orosei tutti, non solo i nipoti, si riferiscono agli anziani del paese con l’appellativo Tziu o Tzia (Zio-zia) con una connotazione di rispettosa familiarità. I nonni hanno un ruolo attivo all’interno della famiglia, si prendono cura di nipoti e pronipoti e trascorrono con loro molto tempo, cucinano giornalmente e preparano pasta e pane in casa come si faceva una volta. È scientificamente provato che le persone che vivono all’interno famiglie con legami forti e “sani” e che sono stimolate emotivamente … (amate insomma!) soffrano meno di depressione e stress.

  • Una bella passeggiata.

In passato i pastori solevano camminare a piedi anche 16 km al giorno, un’attività costante e poco intensa, che sembra costituire un fattore importante per la salute e l’aumento dell’aspettativa di vita, influendo positivamente sul metabolismo. Anche oggi, molti anziani si recano ogni giorno nei loro appezzamenti di terreno in campagna per prendersi cura del proprio orto.

  • Stress ai minimi!

Nelle Zone Blu si ride e si scherza molto, e si prende la vita così com’è, apprezzando le piccole gioie quotidiane. Qui le persone conducono spesso un’esistenza semplice, lenta e priva di lussi. Accolgono le circostanze della vita senza arrendersi, ma anche senza amareggiarsi, con gratitudine e resilienza.